Il metodo del Colloquio Motivazionale nasce in America negli anni ‘80 messa a punta da Miller e Rollnick.
Il colloquio motivazionale è uno stile di comunicazione collaborativo e orientato alla persona. Progettato per rafforzare la motivazione personale e l’impegno verso un obiettivo specifico, attraverso l’esplorazione delle ragioni favorevoli al cambiamento, in un’atmosfera di accettazione e di aiuto.
È utilizzata per condizioni legate alla salute: dieta, gestione di patologie croniche, aderenza alle prescrizioni mediche.

La psicoterapia cognitivo e comportamentale è un approccio psicologico strutturato e basato sulle evidenze scientifiche.
Come suggerisce il nome, questo tipo di psicoterapia promuove il cambiamento e la crescita personale tramite la modificazione dei comportamenti e dei pensieri. Il trattamento cognitivo e comportamentale è risultato efficace soprattutto per i disturbi d’ansia e la depressione.
Solitamente le prime sedute sono dedicate ad un’accurata valutazione iniziale del paziente (assessment) con lo scopo di individuare i fattori (comportamentali e cognitivi) che mantengono il problema. Successivamente, concordemente con il paziente, viene sviluppato un programma terapeutico individualizzato.
Solitamente un trattamento di psicoterapia cognitivo e comportamentale, a seconda del problema e delle necessità, dura in media dai 6 mesi ad 1 anno.
La terapia cognitiva e comportamentale si rivolge a bambini, adulti e anziani.

Il biofeedback è una procedura che permette di imparare a modificare la propria attività fisiologica (ad es: tensione muscolare, frequenza cardiaca, temperatura periferica) attraverso un segnale visivo o sonoro (Feedback) che ha il fine di informare la persona sulle modificazioni in atto nell’attività fisiologica registrata.
Il biofeedback si è dimostrato efficace nella gestione di alcune patologie croniche (cefalea, sindrome di Raynaud), nella gestione dello stress e dell’ansia.
Nello specifico l’intervento con biofeedback è risultato essere efficace per alcune forme di dolore cronico, sia da solo che integrato alla terapia cognitivo-comportamentale, come:

• CEFALEA MUSCOLO TENSIVA;
• CEFALEA DA ABUSO DI FARMACO;
• CEFALEA PEDIATRICA;
• EMICRANIA;
• MAL DI SCHIENA (DI NATURA TENSIVA);
• DISTURBO TEMPOROMANDIBOLARE.

La schema therapy è una forma di psicoterapia integrata che è stata sviluppata negli anni ’90 da Jeffrey Young e si è dimostrata essere efficace nel trattamento dei disturbi di personalità, in casi di ansia cronica, nei disturbi dell’umore e nei disturbi del comportamento alimentare. È inoltre utile per tutte quelle persone che hanno difficoltà nei rapporti con gli altri.
La Schema Therapy si basa sull’idea che durante l’infanzia ognuno di noi sviluppa degli schemi che originano da diversi fattori, quali il temperamento e dei fattori biologici e sociali. Quando nel bambino uno o più bisogni emotivi fondamentali non vengono soddisfatti in modo sufficiente o vengono eccessivamente soddisfatti vi può essere l’attivazione di uno o più schemi.
In età adulta, gli schemi diventano dei temi di vita disfunzionali o delle “trappole emotive” che possono influenzare il modo in cui si affrontano certe situazioni. Attraverso la lente degli schemi, si attribuisce un certo significato a sé stessi e a ciò che accade. Questi schemi sono solitamente inconsapevoli, duraturi e può essere difficile mettere in discussione le credenze e le sensazioni connesse ad essi. Smettere di credere in uno schema significherebbe abbandonare la sicurezza di sapere chi siamo e com’è il mondo che ci circonda; e per questo ci aggrappiamo ad esso, anche quando ci fa male.
Gli schemi spesso agiscono al di fuori della consapevolezza, ma quando si attivano in una situazione si iniziano a sperimentare pensieri, emozioni, sensazioni fisiche e comportamenti disfunzionali e automatici guidati dallo schema attivo (come se vi fosse un pilota automatico che ci guida).
L’obiettivo di questo tipo di intervento è che la persona sviluppi un’immagine di sé e del mondo più realistica, incrementando la propria capacità di soddisfare i suoi bisogni fondamentali, in modo da sentirsi più sicuro e fiducioso o più in sintonia e connessione con gli altri.

Gli interventi psicologici e psicoterapeutici nell’età evolutiva si rivolgono ai bambini e ragazzi dalla nascita all’adolescenza. Inizialmente l’obiettivo di una consulenza psicologica inizialmente è di comprendere in modo accurato il problema e i fattori di mantenimento. Dopo aver compreso il problema e il disagio del bambino/a o ragazzo/a l’obiettivo dello specialista sarà quello di offrire un supporto, alla famiglia e al bambino/ragazzo, necessario per imparare ad affrontare il problema, gestire gli stati emotivi e favorire lo sviluppo di una sana autostima migliorando la visione di sé e degli altri e delle proprie competenze sociali.
In particolare, mi occupo di:

• Disturbi d’ansia e depressione in età scolare;
• Disturbo ossessivo compulsivo, tricotillomania e tic;
• Paure infantili;
• Disturbi da dolore cronico (cefalee, dolore temporomandibolare, dolori ricorrenti).